Come si potrà notare in questa immagine, la natura ci insegna ogni essere vivente segue la strada della Luce. A volte noi esseri umani ci perdiamo, sembra che quella Luce non esista più. Probabilmente perché abbiamo smesso di credere che esiste davvero o non siamo più disposti a seguirla. Certo in alcune circostanze per trovarla e seguirla serve flessibilità, adattamento, fatica, perseveranza, affinché possa fiorire la bellezza di ogni creatura. Non dimentichiamoci che siamo Luce e verso Luce siamo attratti perché è un processo naturale. Solamente le nostre resistenze interiori possono impedire il fluire verso la fonte. Quella Luce abita anche dentro di noi, in fondo al nostro cuore, dove risiede la nostra Anima.

Non facciamoci oscurare dalla nostra mente, che in fondo mente, perché condiziona i nostri pensieri, il nostro modo di essere, di credere e di vivere. Perdere la Luce per poi ritrovarla fa parte del ciclo della vita, come il giorno e la notte, anche noi possediamo il nostro stato ombra che ci oscura. L’importante è essere consapevoli che quando cadiamo nella nostra oscurità, dobbiamo riconoscere che possediamo anche la nostra Luce e quindi ogni stato non potrà perdurare all’ infinito. Ogni persona ha la facoltà di scegliere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta ha origine nella persona stessa e non in forze esterne.

Incamminiamoci verso la Luce e facciamo brillare quella stella che è dentro di noi. Facciamoci abbagliare!!! Ci vuole un atto di coraggio e una grande fiducia. Coraggio vuol dire “raggio del cuore”, e fiducia vuol dire lasciarsi andare al fluire della vita. Occorre quindi tutta la forza del cuore e la capacità di abbandonarsi alla vita e alle sue correnti trasformative.

A volte è necessario un salto nel vuoto, sapendo che quel che ci aspetta non è un buio divorante, ma la pace dell’anima che dopo un lungo peregrinare ha finalmente trovato se stessi. Allora, solo allora, scopriremo tutte le magiche cose che ci compongono. Scopriremo quant’è inesauribile la forza che ci permette di “sopportare”, che ci permette il “sacrificio” (nel senso esatto del termine, ossia del “render sacro”) per amore, che consente il donarsi all’altro e lo scoprire che donandoci all’altro facciamo il più bel dono a noi stessi. Fare di ogni esperienza un tesoro vuol dire lasciarsi andare alla vita con lo stesso totale abbandono di un bimbo tra le braccia della madre. Allora non temiamo più alcun dolore, perché in esso scopriremo le radici della gioia, e non temiamo alcun male, poiché il male contiene le radici del bene. Così saremo per la vita il dono che la vita stessa ci ha chiesto di essere. Così accenderemo il Fuoco Sacro e sapremo infine irraggiare la Luce.